hormonas – farewell, my dear. tour 2011

venerdì 18 novembre – Chiasso Murrayfield pub

Il buon Damiano dei Pussy Warmers – promoter della serata – ci dona una bottiglia di whisky. La bevo tutta suonando e il resto della serata è un confuso ricordo di mancanza di equilibrio e euforia generale. Passo la mattina a vomitare in un cestino accanto al letto, contemplando la cicatrice sulla chiappa che mi sono procurato cadendo sulla batteria di Eros (e rompendogli un asta!). Concerto così così, ma in effetti non mi ricordo molto della serata.

sabato 19 novembre – Milano TNT club

Arriviamo al TNT Club con un buon anticipo (quando arriviamo è ancora chiuso) dopo esserci fermati sul lago di Como per arieggiarci un pò con due salti sullo skate. Sono in risacca piena e passo la serata a bere acqua gasata. Compro una chitarra giapponese degli anni ’60 color oro glitterata da un tizio che avevo contattato su mercatinomusicale.com.
Non abbiamo una buona impressione della serata: Il locale è enorme, senza un vero impianto audio, prima di noi ci sono due gruppi stoner e il trio neo-rockabilly The Nuclears e il proprietario non sembra entusiasta della serata…  Invece, a poco a poco il posto si riempie di gente, suoniamo abbastanza bene e a fine serata  il gestore e i ragazzi del booking “Vampata” ci salutiano con un entusiasta “Tornate presto!!”. Ma sono quasi le due di notte e dobbiamo montare in furgone. Destinazione: Casa di Benu a Biel, in Svizzera, dove arriviamo alle 6 del mattino per riposare qualche ora e ripartire verso Parigi verso le 11 del mattino.

domenica 20 novembre – Paris La Mécanique Ondulatoire

Arriviamo a Parigi alle 19.00 circa, in ritardo di un ora per il soundcheck. Fuori dal locale ci sono già i nostri amici: Sheriff Perkins e Ariel – i promoter delle serate parigine – e i veneziani trasferiti a Parigi – Fede e la Cle, Francesco, la Gaia e la Martina, che ci ospiteranno sui loro divani nei prossimi tre giorni. Prima di noi suonano i Brain Eaters, dei garage-punkers di mezza età che suonano qualcosa di simile ai New Bomb Turks. Live incendiario con il cantante che si rotola per terra. Fighi. Il sotterraneo della Mecanique non è strapieno ma c’è una bella affluenza, la gente è sotto il palco e balla alle note dei nostri blues amari e disillusi. Perkins è più che soddisfatto della serata. non si aspettava così tanta gente di Domenica. dopo il concerto finiamo in un bar 24 ore, mangio una fetta di pane con sopra un uovo e dopodichè ci dividiamo: Samu ed io molliamo la presa (sono ancora in ripresa dalla sbornia colossale di Chiasso) ed andiamo a casa di Gaia a dormire. Il resto della gang si gode l’atmosfera lasciva della Parigi notturna fino alle sei del mattino.

lunedì 21 novembre – Paris Le Royal Montreuil – acoustic set!

Recuperiamo gli strumenti alla Meccanique e ci dirigiamo verso Montreuil, un quartiere alla porte di Parigi. Perkins mi spiega che quelli di Montreuil raramente vanno a Parigi a vedere i concerti. Infatti, a parte la nostra crew veneto-parigina il resto degli avventori del bar è diversa dal pubblico della sera prima: vecchi rockers in giacca di pelle, mosche da bar e donne di mezza età che hanno visto momenti migliori. Dobbiamo suonare acustici – contrabbasso, batteria e la chitarra acustica non amplificati; la mia elettrica dentro un piccolo Laney da 15 watt tenuto bassissimo e la voce di Samu dentro un altro ampli che ci ha prestato Perkins. La gente apprezza lo show e il dopo concerto è una cascata di birra e chiacchere con la varia umanità che si agita nel bar, così diversa dai loro concittadini ben vestiti e griffati del centro. Anche stasera, Samu ed io ci occupiamo della strumentazione e del furgone e andiamo a letto presto. La sezione ritmica è oramai una gang di strada – non se ne parla di andare a letto prima delle sei!

martedì 22 novembre – Paris Le Fanfaron – acoustic set!

Samu, Gaia ed Io arriviamo davanti al Fanfaron verso le 18.00. Guardiamo dentro il bar che è ancora chiuso: poster di film italiani, scheletri messicani dietro al bancone e immagini religiose ovunque. in quel momento, ci sentiamo chiamare: “E allora!!” – è Xavier, il bizzarro proprietario del bar che è arrivato ad aprire. Dentro il Fanfaron è una vera bomba – sporco e pieno di feticci rock’n’roll come piace a noi; odore di incenso, religioso. Abbiamo quasi finito di scaricare gli strumenti che arriva la gang di strada della nostra sezione ritmica. Iniziamo a suonare verso le 20.00 e il suono è bellissimo. Ci sono i nostri soliti supporters veneto-parigini ma anche un paio di soprese – Caio dei Movie Star Junkies e La cantante del collettivo inglese Uncle Meat & the Highway Children, con cui abbiamo suonato un paio di anni fa. stanno suonando come buskers in giro per Parigi, ha visto un manifesto della serata ed è venuta sentirci! Probabilmente quello del Fanfaron è uno dei concerti migliori di questo tour. la dimensione acustica funziona alla grande e il figo è che si sente tutto e non ti fischiamo le orecchie dopo il concerto. Ho registrato la serata attaccando il registratore digitale con del nastro adesivo ad un lampadario . Anche Facco, trasformatosi in mr. Wob, suona un set esplosivo di roots blues molto apprezzato dal pubblico. Xavier ci adora e ci riempie di alcoolici durante e dopo lo show. Eros in segno di riconoscenza gli decora i muri del bagno con centinaia di disegni ispirati al giorno dei morti messicano. Come al solito qui a Parigi, io e Samu ci occupiamo del furgone e andiamo a dormire relativamente presto. Gli altri tre, diventati oramai dei teppisti da strada, continuano la festa in giro per la città.

mercoled’ 23 novembre – Besancon La Cour des Miracles

Ci incontriamo con Xavier e Perkins davanti al fanfaron verso mezzogiorno, recuperiamo gli strumenti e andiamo a mangiare in un ristorantino. dopo esserci ben rifocillati (e dopo un paio di giri di una specie di grappa rosa francese) salutiamo i fratelli e saliamo in furgone, destinazione Besancon. naturalmente abbiamo sottovalutato le distanze ad arriviamo in ritardo di un oretta. Ci sta spettando Max dei Texas Mongols – la cena è già pronta, il vino rosso è in tavola, faremo il check prima di suonare. prima di noi suonano i Testa Rossa, da Parigi – una cosa tipo sonic youth con una tipa di Genova alla voce. Non c’è molta gente allo show, suoniamo così così, ma è figo rivedere Gregg dei Manor Freaks e Zombie, il chitarrista dei Texas Mongols. Dopo lo show finiamo a casa di alcune ragazzine che vogliono fare festa, ci scappano un paio di whisky ma siamo tutti provati dalla sera prima e ripariamo velocemente verso la bellissima casa di Max, dove la festa continua nella sua cucina e dove Facco perderà i sensi in bagno, procurandosi una bella cicatrice sulla testa.

giovedì 24 novembre – Lagenthal Chrämerhus

Salutiamo Max con la promessa di sentirci presto per collaborare ancora assieme e prendiamo la strada per Lagenthal, Svizzera. Abbiamo già suonato due volte a Lagenthal in passato, ma in un altro posto, il Lakuz.  Il Chrämerhus è un bel teatro-ristorante in centro città, con un impianto decente e un fonico con le orecchie scoppiate sulle alte frequenze (così dice chi lo conosce). Prima di noi suonano i Suehiro Commanders, lounge-surf-garage della zona, molto bravi. Il nostro concerto è un pò strano – Facco suona metà della scaletta con il microfono dell’ampli staccato, il suono in spia è poco chiaro; comunque non suoniamo malissimo, la gente balla e dopo il concerto vendiamo un bel pò di dischi. Dopo lo show andiamo a dormire a casa di Benu, dove ci aspetta la sua  solita incredibile ospitalità e un paio di bottiglie di distillato di mele cotogne fatto in casa che ci terrà compagnia fino alle sei del mattino discutendo di musica, cibo e… religione

venerdì 25 novembre – Basel Agora bar

Ci svegliamo a casa di Benu in tarda mattinata. Facco si mette a strimpellare il Banjo di Benu e dopo pochi minuti è jam session generale nello studiolo a colpi di Hank Williams, standars country-blues e Domenico Modugno. Dopo colazione rimontiamo in furgone e ci accorgiamo che la sera prima un sassetto ha scheggiato il parabrezza. Ci toccherà pagare la sua sostituzione una volta in Italia. Per fortuna, questa è stata l’unica sfiga di questo tour. Il tempo di fermarci in un negozio di strumenti per comprare qualche corda e dei plettri e siamo in strada per Basilea. Abbiamo già suonato all’ Agorà Bar l’anno scorso. In realtà il nostro era stato il primo concerto dentro quel bar, in qualche maniera lo avevamo inaugurato. in un anno è migliorato parecchio dal punto di vista tecnico (impianto ed acustica), anche se rimane un posto piccolo dove sarebbe meglio suonare acustici. Infatti suoniamo a volumi parecchio bassi, e comunque risultano sempre troppo altri per la stanza. Il concerto è ok, anche se dobbiamo iniziare a suonare alle 22.00 con poca gente. A mezzanotte il posto invece è strapieno – due dj rockabilly spingono con vecchi classici e swing a rotta di collo. mi accorgo che siamo un pò spompati, bisogna dare una svolta alla serata a colpi di tequila sale e limone! saranno dodici giri a fine serata, che prende una piega danzereccia e si conclude poi nel kebabbaro di fronte al posto a mangiare pizze.

sabato 26 novembre – Bremgarten KuZeb

Ci svegliamo in ottima forma a casa di Oly, il promoter della serata di Basilea, nonostante la quantità industriale di tequila che abbiamo bevuto la sera prima. Torniamo al bar Agorà per recuperare la strumentazione e salutiamo Benu che questa sera andrà ad un altro concerto in un altra città. Ci muoviamo verso Bremgarten. In furgone si parla di “politica” – un sacco di discorsi, i primi seri da quando siamo in tour. sarà perchè quella sera suoniamo in un centro sociale anarchico? Arriviamo al Kuzeb in orario, Renè, il pormoter e i ragazzi del posto sono super-gentili, il soundcheck è ottimo e la cena vegana semplicemente una bomba. Purtroppo al concerto non c’è molta gente (colpa della nebbia, dicono i locali) ma noi ci divertiamo lo stesso, tanto che dopo un paio di ore dalla fine dello show rimontiamo alticci sul palco per un’oretta di surf-blues-punk improvvisato al momento. il posto non serve superalcoolici ma solo ottime birre artigianali con cui è difficile andare realmente sbronzi. comunque, verso le 5 del mattino Eros si mette a cucinare un pasta aglio e olio, molto apprezzata per piccantezza dai ragazzi del posto, e la serata si conclude con Facco ed Eros che fanno a braccio di ferro con una tipa dalle braccia grosse il doppio delle mie.

domenica 27 novembre – La Chaux-de-fonds Centraf

Ripartiamo da Bremgarten poco dopo mezzogiorno e ci fermiamo in una brasserie a fare colazione. Tutti gli avventori (famigliole e anziani che bevono il caffè) ci guardano strani; Solo in quel momento ci accorgiamo delle nostre reali condizioni – barbe lunghe, vestiti sporchi e non ci laviamo da tre giorni. E’ un alone che aleggia intorno al nostro tavolo. A contatto col mondo “normale” della Svizzera penso: Ok, suoniamo il blues… ma in fin dei conti siamo dei punks, no? Tutto questo è molto divertente.

Arriviamo a La Chaux-de-fonds in orario per fare un bel soundcheck, questa sera suoniamo con la Skip Jensen Band e siamo molto curiosi di sentirli. il Centraf è un bar gestito da ragazzi di colore, tutti super-gentili e di manica larga riguardo le birre, che ci servono sotto forma di lattine Anker, molto apprezzate da tutti gli Hormonas. Benu è di nuovo con noi, questa sera mette i dischi – la sua solita ottima selezione di blues-punk e rock’n’roll lo-fi. Suoniamo bene. forse il volume degli ampli è troppo altro per la piccola stanza in cui stiamo suonando ma va bene lo stesso. Non c’è molta gente ma quelli che ci sono ballano e dopo il concerto il bassista di Skip Jenses ci assale con diecimila complimenti. Suonano loro ed è proprio un piacere sentire del buon garage punk fatto come si deve – finalmente!! La serata si conclude con me ubriaco che mette i dischi al posto di Benu e dopo, a casa del Promoter della serata con Facco che fa i numeri alla chitarra acustica ed Eros che cucina una pasta al tonno per tutti. Benu ha qualche problema motorio e finisce per cadere dentro la doccia (ma poi, perchè in svizzera la doccia la mettono in cucina?), spaccando il vetro e contemporaneamente, nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa, aprendo l’acqua che lo inzuppa un bel pò. Ilarità generale di entrambe le band.

Collassiamo su dei materassi per terra e quando Facco mi sveglia poche ore dopo ho l’impressione di interrompere la più bella dormita della mia vita. Una luce chiara, totale, fresca entra dalle finestre. è il momento di tornare a Venezia.

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la jackson!

http://www.fetishguitars.com/html/recanati-castelfidardo/bartolini/jackson.html

 

 

 

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RITMO 20

 

THE RITMO 20 Ep
8 tracks of lo-fi electro-garage punk composed and recorded in two days on a tascam 4 track tape machine in my living room
download all the shit (4,7 mb zip)

or listen

i’m in the crime

throw up

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appunti di cinematografia DSLR in barca a vela

dodici giorni su una barca a vela da Corfù a Grambusa (Creta), con lo scopo di girare immagini per un documentario sulle città e fortezze veneziane dell’Egeo. Paxos, Santa Maura, Zante, Ithaca, Navarino (Pylos), Modone, Corone, Cerigo (Kythira), Grambusa, Chaina ed alcune isole in mezzo. Su una barca con persone ottime ma che non hanno la minima idea di cosa sia girare un documentario. poche ore a terra per ogni tappa (l’unico posto dove ci siamo fermati due giorni interi è stata Kythira) per arrampicarsi su fortezze veneziane con uno zaino di circa 20 kg di attrezzature e cavalletto. In barca cercando di salvare la 5D e gli obiettivi dal salso. E quando pensi che sia un progetto folle – non so ancora quando verrò pagato di preciso – nel mezzo del Mediterraneo incontri un vecchio di 85 anni che ti dice di chiamarsi Byron Da Ponte, di essere di una antica famiglia veneziana di Cerigo, e ti porta con la sua scassata Cytroen in un borgo di pietra abbandonato del 1500, con un leone marciano sulla porta delle mura, in mezzo al nulla (Milopotamos). Dove sto andando? è un’altro progetto professionalmente autolesionista o vale la pena inseguire questo sogno? questa intuizione, di una realtà dimenticata dalla storia ma reale, ancora presente? cosa voglio dimostrare? Sono troppo coinvolto. In ogni caso, è vera emozione conoscere questo vecio dell’Egeo che parla italiano e ci scorrazza a tutta velocità in giro per Cerigo e mostra orgoglioso lo stemma di famiglia che diede i natali anche ad un doge (per pochi anni alla fine del 1500, precisa)

Mylopotamos è come trovarsi sul set di un film medioevale alla Raimi e immagino i pirati barbareschi assetati di sangue e razzie arrampicarsi verso la fortezza di Chora. Non sono un turista, nonostante le persone con cui sto condividendo questa esperienza siano  in ferie, con le loro macchine fotografiche compatte. Nonostante la bellezza dei posti mi sto facendo il culo qui, tra alzarsi all’alba e navigare a vela tutto il giorno, girare immagini e correre in giro alla ricerca di leoni di san marco. L’uso di una 5D in queste condizioni praticamente è un massacro. Maurizio porta il cavalletto ogni tanto e cerca di imparare ad usare il registratore digitale, ma la presenza di una altro operatore che si occupa anche dell’audio servirebbe.

Domani (anzi, tra poco – sta albeggiando mentre uploado il primo breve video per il blog su vimeo sfruttando il wifi di un baretto sulla bellissima spiaggia di Kapsali-Cerigo) partiamo per l’ultima zampata: Grambusa, quello che abbiamo chiamato l’ultimo scoglio della Serenissima, scampato ai turchi dopo la perdita di Candia nel 1669 e rimasto covo di pirati fino al 1906 quando gli ultimi “non classificabili in nessuna nazione” vennero cacciati a cannonate dall’isola dagli inglesi. almeno così pare. ma questa è una storia che è tutta da capire. da domani.

 

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the last rocks of serenissima


sono a pilos, l’antica Navarino veneziana, scroccando il wifi di un hotel dal porto dove siamo attraccati.
sono in giro in barca a vela più o meno su quelle che anticamente erano rotte e porti veneziani facendo riprese per un futuro documentario. qui stanno dormendo tutti e tra un pò mi butto anche io.

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pridnestrovie update

La Pridnestrovie – nazione non riconosciuta internazionalmente – è una regione a nord della Moldavia, grande circa come la Liguria, dove la gente parla russo e nella capitale Tiraspol c’è ancora il palazzo del governo-soviet con davanti la statua di Lenin. La buona vecchia falce e martello, con qualche spiga di grano in più, è ancora in giro, su muri e i monumenti. Ma è un simbolo vuoto e rappresenta solo un sistema brutale e feroce, che si nutre dello sfruttamento della gente, del loro lavoro sottopagato e senza possibilità di riscatto nel regime di monopolio capitalista messo in piedi dal tiranno locale – il sig. Igor Smirnov. Il video è stato pubblicato su ilfattoquotidiano.it assieme all’articolo tratto dal libro “a est del nordest” di Maurizio Crema con cui da qualche anno collaboro in progetti che ci portano ad oriente, come sulle ali del leone .

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back from the dead!

credevo il blog fosse fottuto a causa di qualche rastrellamento digitale invece è ancora online! che figata.
i_mean_reputation!

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wasted in zagreb

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priednestrovie


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record store day









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08/04 WASTED PIDO LIVE @ OSTERIA DEL TEMPO PERSO VICENZA

venerdì 8 aprile WASTED PIDO LIVE @ OSTERIA DEL TEMPO PERSO (via contrà Paolo Lioy) in centro storico a vicenza

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una bici sul ponte dell’accademia

Se uno fa il ponte dell’accademia nei prossimi giorni probabilmente noterà una bici da bambina rosa, senza una ruota, incatenata su una grata ai pedi del ponte. non è stata abbandonata da qualche ciclista in erba, ma si tratta dell’opera del gruppo artistico Motel Lucie, a Venezia per un esposizione alla galleria a+a.
pido wasted video ha supportato dal punto di vista tecnico il progetto nella documentazione dell’ azione di incatenaggio e fornendo alcuni beat eko ritmo 20.
il sentimento feriale di una vita senza sugo è la puntata nr.1 di una serie di interventi legati alle biciclette a venezia che svolgeremo da qui giungo.
http://motellucie.tk/

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cowpunx in vinkovci


Circa otto ore di macchia e Sabato siamo arrivati a Vinkovci in Croazia per partecipare al festival del documentario rock DORF.
Subito incontriamo Filip e Sandra, i ragazzi dell’organizzazione del festival, che ci portano al teatro comunale. Assistiamo ad un documentario su Blowfly e dopo una hamburgher al volo nel baracchino di legno dietro la chiesa siamo al san francisco caffè per il concerto dei B and the Bops , un combo wild rockabilly da Zagabria. La festa è già a buon punto quando arriviamo, in due minuti ci troviamo in mano una serie inesorabiole le bottiglie di birra PAN e giri di Pelinkovac a rotta di collo con i Boppers, oltre ad una bottiglietta di plastica contenente una grappa al miele locale, dagli effetti letali. A tarda ora scatta la jam session e mi ritrovo col contrabbasso in mano a fare casino. La nottata si conclude al bar della stazione davanti ad alcune pizze “capricciosa” e bottiglie di birra Karlovacko.

Il risveglio il giorno dopo è abbastanza traumatico, nondimeno ci incontriamo con i Boppers per il caffè e saluti vari. Sandra a metà mattinata ci porta in una specie di agriturismo poco fuori città. Mangio una grigliata mista da paura e poi nel pomeriggio cazzeggiamo in giro per la città con Filip, che ha 18 anni, e ci porta a visitare anche Vukovar, la città sul confine con la Serbia che durante la guerra degli anni ’90 si è guadagnata il titolo di “città più bombardata dopo la seconda guerra mondiale”. I segni delle granate sono ancora qua e là sulle facciate delle case, nonostante siano passato tanti anni. Ogni tanto il discorso finisce sulla guerra e la vicinanza con la Serbia – gente che all’epoca della guerra aveva 13-14 anni ha seri dubbi che la frammentazione della ex Yugoslavia sia effettivamente un bene per questa gente che da sempre condivide un background comune. Verso sera siamo di nuovo al teatro comunale. Dopo una serie di video su rave party e feste reggae croate tratte dal sito http://www.transmeet.tv/ assistiamo al film “Burning” con i Mogwai, un documentario sulle date Londinesi della garage band croata Bambi Molester e quindi la proiezione di Cowpunx from Hell con introduzione del regista in inglese (che vergogna!). Applausi in sala a fine film e intervista fiume per la trasmissione radio di Sandra camminando verso il san francisco caffè dove ci beviamo gli ultimi bicchieri con Iggy a.k.a Harp Explosion One Man Band che mi regala alcuni cd di garage punk croato che ascolteremo a ruota nel viaggio di ritorno. Sono stati due giorni un pò massacranti e divertenti ma sopratutto è stato grandioso conoscere i ragazzi di Vinkovci, tutte bellissime persone che ci hanno fatto sentire a casa.

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a stuntman fantoccio’s story

la breve vita e la morte del fantoccio

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vj set @ magazzini del sale

Un guilty grasso all’insegna del funk, formiche nei calzoni e schizzi di sangue!
Questa era la terza volta che provo a fare un VJ set, le altre due volte ho usato Quartonian mixer http://eskatonia.net, questa ho usato una versione educational di Modul 8 http://www.modul8.ch/.
Rispetto al quartz composer, modul 8 è decisamente più facile (?) da usare ma ad una certa ora ha le immagini hanno iniziato ad andare a scatti… una volta è crashato, una volta ho dovuto riavviarlo.
Nelle prove cha avevo fato a casa si era comportato decisamente meglio, almeno per quanto riguarda la fluidità delle immagini.
Mi sono mancati gli “effetti strani customizzabili” del Quartonian … Probabilmente le stesse cose si possono fare con modul8 ma non so come. Wasted come sempre ho rippato dei VHS di roba marcia e ho provato a mixare i .mov senza particolare preparazione!
Le condizioni di luce poi non erano il massimo: i faretti del palco muovendosi colpivano la proiezione.

Ci vuole un progetto di qualche tipo per fare un vj set con le palle, che dovrebbe essere a tutti gli effetti una performance…
il WASTED VISUAL allo stato attuale è più che altro un grand-guinol punk e ignorante da sagra di paese di immagini bizzarre ambigue e inquietanti e sporche e confuse. Nel complesso è stato divertente con mal di testa finale! i DJ del Guilty Party hanno spaccato alternando garage rock n roll e funky zozzo fino alle 4 del mattino. Ho fatto qualche ripresa con la macchinetta fotografica alle proiezioni, purtroppo in un momento in cui il chaos del video-cervello aveva prodotto dei mostri e il mac iniziava ad arrancare un pò, comunque questa è la merda:

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smart cops “il cattivo tenente”

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BANNED FROM VENICE

the oops banned from venice
minkions banned from venice
santa banana banned from venice
Questi qua sono tre video marci fatti con una digitale Nikon del concerto di Oops, Minkions e Santa Banana al Soundblast a Marghera il 17 febbraio scorso. Concerti divertenti rari da queste parti dove siamo abituati a gruppi di cover, sempre gli stessi; la roba culturale astrusa a tutti i costi;o i dj house delle medie della straminchia a sonorizzare tutto il contorno pacchiano-turistico. Marghera salva il rock n roll in laguna. ancora una volta.

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cowpunx at DORF film festival

cowpunx from hell @ DORF
Cowpunx from hell verrà proiettato Domenica 13 Marzo al DORF – Festival Dokumentarnog Rock Filma a Vinkovci, Croazia

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scoasse venete a napoli

ecco cosa succede a gironzolare ubriachi dopo un concerto a Napoli: si finisce a fare foto ricordo davanti al gino il buon panino locale con un vecchio porco e due trans che non aspettavano occasione migliore per fare nuove amicizie.

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the hormonas wild weekend! 11, 12, 13 febbraio

Questo weekend gli Hormonas sono in giro a suonare, bruceremo i palchi di alcuni sfortunati clubs a Napoli, Arezzo e Ferrara.
ecco i posti:

VENERDI’ 11 FEBBRAIO
@SUDTERRANEA CLUB
Vico I Quercia, 3
Napoli – Centro Storico
+ STIFLE STONE

SABATO 12 FEBBRAIO
@ DONCHISCIOTTE – Spazio Popolare Autogestito
via di Vacchereccia 156 / via Renzi,
Loc. Vacchereccia,
52022, Cavriglia (AR)
+ OEDIPUS & ELETTRA, TREMENDOUS PASTOR

DOMENICA 13 FEBBARIO
@SONIKART EXHIBITION
via Alfonso I d’Este 13
Ferrara
+ MOMBU

http://www.robertomarchiori.com/robertomarchiori.com/GIGS.html

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