fine giugno, Wasted Pido go Croatian !
28/06 – Spunk, Zagreb
arriviamo alle 19 a Zagabria dopo un viaggio super tranquillo. Dentro lo Spunk ci sono già i Trio Banana che fanno i suoni. Li conosco: ci siamo incrociati diverse volte tra Roma, Bologna e la Toscana in questi anni. Roberto, bassista del gruppo, mi da una mano a fare il souncheck, e poco dopo siamo davanti al megaschermo del locale i cevapcic portati da Goran e una birra in mano a vedere la partita dell’Italia. Euforia generale per la vittoria dei nostri, il concerto va bene, anche se non c’è molta gente.
29/06 – trash and burn festival, Sv.Martin Na Muri
Ci svegliamo a casa di Branko dei B and the Bops e dopo qualche minuto di decompressione mattutina usciamo a fare un giro in centro Zagabria con Branko e la sua ragazza. La città è sempre bella, anche se è difficile farsi un servire un caffè senza latte. Dopo un pranzo a base di resti di cevapcic avanzati dalla sera prima partiamo in direzione Sv.Martin Na Muri: Trash and Burn Fest here we go!!
Ci perdiamo per i campi introno al festival ma dopo un paio di telefonate riusciamo ad arrivare sani e salvi. Il festival si svolge in un agriturismo con laghetto in mezzo, il pubblico è un misto di motocilisti, rockers e pin ups locali. Incontro Nevel, il gentilissimo organizzatore che mi mette subito in mano una bottiglia gelata di Pelincovac. Signori della pro loco cucinano spezzatino bollente e focacce fritte cosparse di salsa all’aglio. Faccio i suoni con l’aiuto di Patrick, un ragazzino di 13 anni che parla benissimo inglese e vuole imparare a suonare la batteria (o la chitarra, non ha ancora deciso). il pomeriggio passa così tra birrette e il dj set di Marko e Branko fino alle 21.00. Poi suona Sam dei Digger and the Pussycat, da Melboune: chitarra e voce punk-rock. bravo, anche se lo show avrebbe bisogno di un batterista (poi ci spiegherà di essere stato mollato da pochi giorni dalla band che aveva nostalgia di casa ed era rientrata in Australia in anticipo, lasciandolo a piedi).
Dopo Sam Pussycat è la volta degli Evokers: cover band locale garage/blues, la solita salsa trita e ritrita di covers scontatissime. Comunque il grado alcoolico è ormai alto. Salgo sul palco e suono per circa un ora e mezza, non vogliono più farmi scendere, la risposta della gente è divertente. La bottiglia di pelincovac è con me sul palco e il pubblico mi sfida a berne dopo ogni pezzo. a metà concerto è quasi finita. lo show finisce con me che lancio la strumentazione dal palco, cadendo rovinosamente. il resto sono ricordi confusi e mancanza di ossigeno. mi sveglio la mattina dopo tra le braccia di Elena (che mi ha salvato la vita la sera prima) e dopo aver incontrato Nevel andando fare colazione realizzo cosa ho combinato: 150 euro di danni alla strumentazione del festival, tra strisci alla grancassa, hi-hat rotti e un microfono danneggiato.
La Guilty Party Foundation ha dato il meglio di sè quest’anno portando a suonare gli Spits e l’ultima band uscita su Crypt, Atomic Supplex, la cui sola presenza sarebbe sufficiente a rendere di per sè leggendaria la crociera lagunare.
le solite riprese con la XL1 sempre più vintage sperando un giorno di mettere le idee in ordine e completare il progetto di un documentario sul rock n roll a Venezia.
Venice is guilty: capo di accusa, omicidio del rock’n’roll, e del tentato omicidio di qualsiasi altra forma di cretività dal basso, senza le spalle coperte dai schei delle varie mafie culturali e della politica tramacciona locale.
Ascoltare il rock’n’roll è vietato, per ordinanza comunale, neanche fossimo ai tempi del nazionalsocialismo (quando in germania le radio non trasmettevano il jazz); ma i fioi non si arrendono. Piuttosto ci ammutiniamo sul Brusutti della laguna e scateniamo il festone.
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live at Spunk, Zagreb (CH) 4/5/2011
La mitica Eko 100 che ho comprato 12-13 anni fa in un negozio che non esiste più a Mestre per 50 €. Bruno Gourdo l’ha fatta accidentalmente cadere a capodanno, rompendo una meccanica, così le ho cambiate. ora monta delle gotoh nere che ci stanno benissimo e non si scordano molto. sono costate come tutta la chitarra.
the immoral mr. beat-tease cavern strumma alla cena di capodanno 2012
Questa pezzo di legno glitterato mi è stato venduto a Milano, come una Teisco o una Akai dei ’60. In realtà, è bastato postare qualche foto per scoprire che si tratta di una Kingston, comprata da Mr. Occhio a NY qualche anno fa e poi riverniciata e rivenduta al tipo di Milano, che l’ha poi rivenduta a me. perchè i precedenti proprietari se ne siano sbarazzati è evidente. A parte il colpo d’occhio dorato, la chitarra ha parecchie magagne e il manico è incollato. La prima volta che ho provato a cambiare le corde la meccanica del re mi è rimansta in mano. Le ho dovute cambiate tutte riutilizzando alcune meccaniche che avevo tolto da altre chitarre di casa (metà dalla danelectro e metà dalla eko 100). Ho dovuto comprare una raspa x legno da 8mm per allargare i fori di montaggio (da 9 a 10mm circa) e fare anche qualche buchetto sulla paletta x le viti. Suona scura e potente – “il pick up ha un suono natural born fuzz” con parole di mr. Occhio. Suona scura perchè il potenziometro del tono non funziona!! (altra magnagna che risolverò con calma), poi manca anche un pezzo di rifinitura sul manico.
video per gli Holy, promo 7” Hell, Yes! records.
immagini del cimitero di Soroca in Moldavia questo autunno e foto di immagini religiose mescolate e distorte tramite il plug-in analog glitch ( http://v002.info/ ) con quartz composer e registrate con http://syphon.v002.info/
Grazie a Marcello Piva x il suo aiuto fondamentale nell’uso dei plug-in con quartz composer e a Elena che ha prestato la sua gamba per le foto della grancassa.