hormonas – farewell, my dear. tour 2011

venerdì 18 novembre – Chiasso Murrayfield pub

Il buon Damiano dei Pussy Warmers – promoter della serata – ci dona una bottiglia di whisky. La bevo tutta suonando e il resto della serata è un confuso ricordo di mancanza di equilibrio e euforia generale. Passo la mattina a vomitare in un cestino accanto al letto, contemplando la cicatrice sulla chiappa che mi sono procurato cadendo sulla batteria di Eros (e rompendogli un asta!). Concerto così così, ma in effetti non mi ricordo molto della serata.

sabato 19 novembre – Milano TNT club

Arriviamo al TNT Club con un buon anticipo (quando arriviamo è ancora chiuso) dopo esserci fermati sul lago di Como per arieggiarci un pò con due salti sullo skate. Sono in risacca piena e passo la serata a bere acqua gasata. Compro una chitarra giapponese degli anni ’60 color oro glitterata da un tizio che avevo contattato su mercatinomusicale.com.
Non abbiamo una buona impressione della serata: Il locale è enorme, senza un vero impianto audio, prima di noi ci sono due gruppi stoner e il trio neo-rockabilly The Nuclears e il proprietario non sembra entusiasta della serata…  Invece, a poco a poco il posto si riempie di gente, suoniamo abbastanza bene e a fine serata  il gestore e i ragazzi del booking “Vampata” ci salutiano con un entusiasta “Tornate presto!!”. Ma sono quasi le due di notte e dobbiamo montare in furgone. Destinazione: Casa di Benu a Biel, in Svizzera, dove arriviamo alle 6 del mattino per riposare qualche ora e ripartire verso Parigi verso le 11 del mattino.

domenica 20 novembre – Paris La Mécanique Ondulatoire

Arriviamo a Parigi alle 19.00 circa, in ritardo di un ora per il soundcheck. Fuori dal locale ci sono già i nostri amici: Sheriff Perkins e Ariel – i promoter delle serate parigine – e i veneziani trasferiti a Parigi – Fede e la Cle, Francesco, la Gaia e la Martina, che ci ospiteranno sui loro divani nei prossimi tre giorni. Prima di noi suonano i Brain Eaters, dei garage-punkers di mezza età che suonano qualcosa di simile ai New Bomb Turks. Live incendiario con il cantante che si rotola per terra. Fighi. Il sotterraneo della Mecanique non è strapieno ma c’è una bella affluenza, la gente è sotto il palco e balla alle note dei nostri blues amari e disillusi. Perkins è più che soddisfatto della serata. non si aspettava così tanta gente di Domenica. dopo il concerto finiamo in un bar 24 ore, mangio una fetta di pane con sopra un uovo e dopodichè ci dividiamo: Samu ed io molliamo la presa (sono ancora in ripresa dalla sbornia colossale di Chiasso) ed andiamo a casa di Gaia a dormire. Il resto della gang si gode l’atmosfera lasciva della Parigi notturna fino alle sei del mattino.

lunedì 21 novembre – Paris Le Royal Montreuil – acoustic set!

Recuperiamo gli strumenti alla Meccanique e ci dirigiamo verso Montreuil, un quartiere alla porte di Parigi. Perkins mi spiega che quelli di Montreuil raramente vanno a Parigi a vedere i concerti. Infatti, a parte la nostra crew veneto-parigina il resto degli avventori del bar è diversa dal pubblico della sera prima: vecchi rockers in giacca di pelle, mosche da bar e donne di mezza età che hanno visto momenti migliori. Dobbiamo suonare acustici – contrabbasso, batteria e la chitarra acustica non amplificati; la mia elettrica dentro un piccolo Laney da 15 watt tenuto bassissimo e la voce di Samu dentro un altro ampli che ci ha prestato Perkins. La gente apprezza lo show e il dopo concerto è una cascata di birra e chiacchere con la varia umanità che si agita nel bar, così diversa dai loro concittadini ben vestiti e griffati del centro. Anche stasera, Samu ed io ci occupiamo della strumentazione e del furgone e andiamo a letto presto. La sezione ritmica è oramai una gang di strada – non se ne parla di andare a letto prima delle sei!

martedì 22 novembre – Paris Le Fanfaron – acoustic set!

Samu, Gaia ed Io arriviamo davanti al Fanfaron verso le 18.00. Guardiamo dentro il bar che è ancora chiuso: poster di film italiani, scheletri messicani dietro al bancone e immagini religiose ovunque. in quel momento, ci sentiamo chiamare: “E allora!!” – è Xavier, il bizzarro proprietario del bar che è arrivato ad aprire. Dentro il Fanfaron è una vera bomba – sporco e pieno di feticci rock’n’roll come piace a noi; odore di incenso, religioso. Abbiamo quasi finito di scaricare gli strumenti che arriva la gang di strada della nostra sezione ritmica. Iniziamo a suonare verso le 20.00 e il suono è bellissimo. Ci sono i nostri soliti supporters veneto-parigini ma anche un paio di soprese – Caio dei Movie Star Junkies e La cantante del collettivo inglese Uncle Meat & the Highway Children, con cui abbiamo suonato un paio di anni fa. stanno suonando come buskers in giro per Parigi, ha visto un manifesto della serata ed è venuta sentirci! Probabilmente quello del Fanfaron è uno dei concerti migliori di questo tour. la dimensione acustica funziona alla grande e il figo è che si sente tutto e non ti fischiamo le orecchie dopo il concerto. Ho registrato la serata attaccando il registratore digitale con del nastro adesivo ad un lampadario . Anche Facco, trasformatosi in mr. Wob, suona un set esplosivo di roots blues molto apprezzato dal pubblico. Xavier ci adora e ci riempie di alcoolici durante e dopo lo show. Eros in segno di riconoscenza gli decora i muri del bagno con centinaia di disegni ispirati al giorno dei morti messicano. Come al solito qui a Parigi, io e Samu ci occupiamo del furgone e andiamo a dormire relativamente presto. Gli altri tre, diventati oramai dei teppisti da strada, continuano la festa in giro per la città.

mercoled’ 23 novembre – Besancon La Cour des Miracles

Ci incontriamo con Xavier e Perkins davanti al fanfaron verso mezzogiorno, recuperiamo gli strumenti e andiamo a mangiare in un ristorantino. dopo esserci ben rifocillati (e dopo un paio di giri di una specie di grappa rosa francese) salutiamo i fratelli e saliamo in furgone, destinazione Besancon. naturalmente abbiamo sottovalutato le distanze ad arriviamo in ritardo di un oretta. Ci sta spettando Max dei Texas Mongols – la cena è già pronta, il vino rosso è in tavola, faremo il check prima di suonare. prima di noi suonano i Testa Rossa, da Parigi – una cosa tipo sonic youth con una tipa di Genova alla voce. Non c’è molta gente allo show, suoniamo così così, ma è figo rivedere Gregg dei Manor Freaks e Zombie, il chitarrista dei Texas Mongols. Dopo lo show finiamo a casa di alcune ragazzine che vogliono fare festa, ci scappano un paio di whisky ma siamo tutti provati dalla sera prima e ripariamo velocemente verso la bellissima casa di Max, dove la festa continua nella sua cucina e dove Facco perderà i sensi in bagno, procurandosi una bella cicatrice sulla testa.

giovedì 24 novembre – Lagenthal Chrämerhus

Salutiamo Max con la promessa di sentirci presto per collaborare ancora assieme e prendiamo la strada per Lagenthal, Svizzera. Abbiamo già suonato due volte a Lagenthal in passato, ma in un altro posto, il Lakuz.  Il Chrämerhus è un bel teatro-ristorante in centro città, con un impianto decente e un fonico con le orecchie scoppiate sulle alte frequenze (così dice chi lo conosce). Prima di noi suonano i Suehiro Commanders, lounge-surf-garage della zona, molto bravi. Il nostro concerto è un pò strano – Facco suona metà della scaletta con il microfono dell’ampli staccato, il suono in spia è poco chiaro; comunque non suoniamo malissimo, la gente balla e dopo il concerto vendiamo un bel pò di dischi. Dopo lo show andiamo a dormire a casa di Benu, dove ci aspetta la sua  solita incredibile ospitalità e un paio di bottiglie di distillato di mele cotogne fatto in casa che ci terrà compagnia fino alle sei del mattino discutendo di musica, cibo e… religione

venerdì 25 novembre – Basel Agora bar

Ci svegliamo a casa di Benu in tarda mattinata. Facco si mette a strimpellare il Banjo di Benu e dopo pochi minuti è jam session generale nello studiolo a colpi di Hank Williams, standars country-blues e Domenico Modugno. Dopo colazione rimontiamo in furgone e ci accorgiamo che la sera prima un sassetto ha scheggiato il parabrezza. Ci toccherà pagare la sua sostituzione una volta in Italia. Per fortuna, questa è stata l’unica sfiga di questo tour. Il tempo di fermarci in un negozio di strumenti per comprare qualche corda e dei plettri e siamo in strada per Basilea. Abbiamo già suonato all’ Agorà Bar l’anno scorso. In realtà il nostro era stato il primo concerto dentro quel bar, in qualche maniera lo avevamo inaugurato. in un anno è migliorato parecchio dal punto di vista tecnico (impianto ed acustica), anche se rimane un posto piccolo dove sarebbe meglio suonare acustici. Infatti suoniamo a volumi parecchio bassi, e comunque risultano sempre troppo altri per la stanza. Il concerto è ok, anche se dobbiamo iniziare a suonare alle 22.00 con poca gente. A mezzanotte il posto invece è strapieno – due dj rockabilly spingono con vecchi classici e swing a rotta di collo. mi accorgo che siamo un pò spompati, bisogna dare una svolta alla serata a colpi di tequila sale e limone! saranno dodici giri a fine serata, che prende una piega danzereccia e si conclude poi nel kebabbaro di fronte al posto a mangiare pizze.

sabato 26 novembre – Bremgarten KuZeb

Ci svegliamo in ottima forma a casa di Oly, il promoter della serata di Basilea, nonostante la quantità industriale di tequila che abbiamo bevuto la sera prima. Torniamo al bar Agorà per recuperare la strumentazione e salutiamo Benu che questa sera andrà ad un altro concerto in un altra città. Ci muoviamo verso Bremgarten. In furgone si parla di “politica” – un sacco di discorsi, i primi seri da quando siamo in tour. sarà perchè quella sera suoniamo in un centro sociale anarchico? Arriviamo al Kuzeb in orario, Renè, il pormoter e i ragazzi del posto sono super-gentili, il soundcheck è ottimo e la cena vegana semplicemente una bomba. Purtroppo al concerto non c’è molta gente (colpa della nebbia, dicono i locali) ma noi ci divertiamo lo stesso, tanto che dopo un paio di ore dalla fine dello show rimontiamo alticci sul palco per un’oretta di surf-blues-punk improvvisato al momento. il posto non serve superalcoolici ma solo ottime birre artigianali con cui è difficile andare realmente sbronzi. comunque, verso le 5 del mattino Eros si mette a cucinare un pasta aglio e olio, molto apprezzata per piccantezza dai ragazzi del posto, e la serata si conclude con Facco ed Eros che fanno a braccio di ferro con una tipa dalle braccia grosse il doppio delle mie.

domenica 27 novembre – La Chaux-de-fonds Centraf

Ripartiamo da Bremgarten poco dopo mezzogiorno e ci fermiamo in una brasserie a fare colazione. Tutti gli avventori (famigliole e anziani che bevono il caffè) ci guardano strani; Solo in quel momento ci accorgiamo delle nostre reali condizioni – barbe lunghe, vestiti sporchi e non ci laviamo da tre giorni. E’ un alone che aleggia intorno al nostro tavolo. A contatto col mondo “normale” della Svizzera penso: Ok, suoniamo il blues… ma in fin dei conti siamo dei punks, no? Tutto questo è molto divertente.

Arriviamo a La Chaux-de-fonds in orario per fare un bel soundcheck, questa sera suoniamo con la Skip Jensen Band e siamo molto curiosi di sentirli. il Centraf è un bar gestito da ragazzi di colore, tutti super-gentili e di manica larga riguardo le birre, che ci servono sotto forma di lattine Anker, molto apprezzate da tutti gli Hormonas. Benu è di nuovo con noi, questa sera mette i dischi – la sua solita ottima selezione di blues-punk e rock’n’roll lo-fi. Suoniamo bene. forse il volume degli ampli è troppo altro per la piccola stanza in cui stiamo suonando ma va bene lo stesso. Non c’è molta gente ma quelli che ci sono ballano e dopo il concerto il bassista di Skip Jenses ci assale con diecimila complimenti. Suonano loro ed è proprio un piacere sentire del buon garage punk fatto come si deve – finalmente!! La serata si conclude con me ubriaco che mette i dischi al posto di Benu e dopo, a casa del Promoter della serata con Facco che fa i numeri alla chitarra acustica ed Eros che cucina una pasta al tonno per tutti. Benu ha qualche problema motorio e finisce per cadere dentro la doccia (ma poi, perchè in svizzera la doccia la mettono in cucina?), spaccando il vetro e contemporaneamente, nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa, aprendo l’acqua che lo inzuppa un bel pò. Ilarità generale di entrambe le band.

Collassiamo su dei materassi per terra e quando Facco mi sveglia poche ore dopo ho l’impressione di interrompere la più bella dormita della mia vita. Una luce chiara, totale, fresca entra dalle finestre. è il momento di tornare a Venezia.

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